Con l’associazione radicale antispecista Parte in Causa ho pubblicato Il grido della Natura di John Oswald. Un lavoro che fa parte di uno studio più ampio, che non so quando e se vedrà la luce, sull’etica del non umano nel Settecento.
“Ci cibiamo di carcasse senza rimorso perché gli spasmi mortali della creatura scannata sono lontani dai nostri occhi, perché i suoi lamenti non feriscono le nostre orecchie, perché le sue urla agonizzanti non affondano nella nostra anima: ma se fossimo costretti ad assassinare con le nostre mani gli animali che mangiamo, chi tra noi getterebbe via, con disgusto, il coltello e, piuttosto che macchiarsi le mani assassinando un agnellino, acconsentirebbe a rinunciare per sempre al pasto preferito?”
Il grido della Natura è uscito nel 1791; solo due anni dopo l’autore, lo scozzese John Oswald, morirà combattendo in Francia per difendere gli ideali rivoluzionari. La sua riflessione, influenzata da Rousseau ma anche dalla conoscenza diretta della cultura indiana, anticipa i temi più vivi dell’attuale antispecismo. La rivendicazione dei diritti umani (degli sfruttati, delle donne, dei neri) e la richiesta di un nuovo rispetto verso la vita non umana sono momenti di un unico movimento di liberazione che è anche una riscoperta della nostra natura più autentica.
Il testo di Oswald è accompagnato da un mio ampio saggio introduttivo.
Il libro è già disponibile in ebook e sarà presto disponibile anche in versione cartacea.