Famiglia

A voler essere proprio pignoli, la parola famiglia fa schifo. Deriva da famulus, schiavo. Era l’insieme degli schiavi che vivevano sotto la direzione di un pater familias. Spero che i sostenitori della famiglia tradizionale non vogliano riportare restaurare anche la schiavitù (al di là di quella dei lavoratori africani nelle nostre campagne, intendo). Non mi meraviglierei troppo.

Il papa dice sì all’incesto, alla poligamia e all’adulterio

Nel messaggio di ieri ai partecipanti alla Settimana Sociale dei Cattolici Italiani papa Francesco ha detto, tra l’altro: “Anzitutto come Chiesa offriamo una concezione della famiglia, che è quella del Libro della Genesi, dell’unità nella differenza tra uomo e donna, e della sua fecondità”. Ma che dice il libro della Genesi sulla famiglia? Come saprete, è quel libro che comincia con “in principio” e racconta della creazione del cielo e della terra e delle stelle che non sono che lampade per illuminare la terra e finalmente dell’uomo e della donna – della donna dalla costola dell’uomo. L’uomo si chiamava Adam, la donna Eva. Adam ed Eva fecero quel fattaccio brutto che i preti ci ricordano ogni santo giorno come se lo avessimo fatto noi, e perciò furono cacciati dal giardino dell’Eden. Precipitati qui sulla terra, cominciarono la faccenda umana, che è piena di lacrime e sangue, ma tra un pianto ed uno stridere di denti pure qualche piacere lo concede: e fu così che Adam pensò di esercitare le virtù del suo organo riproduttivo, e generò Caino ed Abele. Adam ed Eva non dovevano essere granché come educatori – del resto sono i primi genitori della storia, e non è che educare si improvvisa così – a giudicare da quello che combinarono i loro figli; anche se nella faccenda dell’omicidio di Abele il Signore qualche responsabilità pure l’ha, ché non è bello apprezzare Abele e disprezzare Caino. Ma questa è un’altra storia.
Dopo il fattaccio, Caino parte e se ne va nel paese di Nod. Dove, ci informa la Genesi, “conobbe sua moglie e partorì Enoch” (4, 17). Un momento. Secondo la narrazione della Genesi, in questo momento al mondo esistono solo tre persone: Adam, Eva e Caino (Abele è morto, pace all’anima sua). Da dove salta fuori, ora, la moglie di Caino? Le ipotesi sono due. La prima è che in realtà Caino sia partito in compagnia di sua madre Eva, con la quale poi si è sposato ed ha partorito Enoch. La seconda ipotesi è che nel frattempo, anche se il libro non lo dice, Adam ed Eva si sono dati ulteriormente da fare, ed è nata qualche altra figlia, con cui Caino è partito e che ha preso in moglie. In entrambi i casi, comunque, si tratta di incesto. La famiglia secondo la Genesi, dunque, è una famiglia nella quale è lecito l’incesto, considerato invece tabù da praticamente tutti i popoli. Abbiamo detto che il figlio di Caino si chiama Enoch. Enoch a sua volta mette al mondo un figlio. Accoppiandosi con chi? Anche in questo caso, con la madre, che è pure zia, o con una ipotetica sorella. Da Enoch nasce Irad, da Irad Mecuaiel, da Mecuaiel Matusael e da Matusael Lamech. Arrivati a questo punto, il problema delle donne doveva essere stato risolto. Se Caino fu costretto ad accoppiarsi con la madre o la sorella, “Lamech si prese due mogli: una di nome Ada e l’altra di nome Zilla” (Genesi, 4, 19). Andiamo avanti. Dopo Adam e Noè, il vero eroe della Genesi è Abram. Il quale, un bel giorno, ha la visione del Signore, che gli dice: lascia la tua terra e vattene nella terra che io ti mostrerò. Il buon Abram, invece di andare da uno psicologo, prende la moglie e il nipote e le sue cose e parte. Viaggiando viaggiando arriva in Egitto. Qui ha qualche problema alla frontiera, ed allora, da bravo volpone quale è, pensa di usare la moglie – che la Genesi assicura essere bella assai – per essere accettato nel paese. Si accorda dunque con Sarai: dirà di essere non sua moglie, ma sua sorella. La cosa funziona, ma Dio si arrabbia assai e se la prende col faraone, che caccia in malo modo questo spostato e sua moglie. Per quanto avvenente, la povera Sarai non è in grado di avere figli. Questa stramba famiglia ha un modo tutto suo di affrontare i problemi. Se Sara non può avere figli, Abram potrà fare figli con un’altra. Facile, no? E dunque ecco qui la schiava (già, il Signore non ha nulla contro la schiavitù) Agar, pronta a dare il suo utero in affitto al vecchio Abram ed alla sua bella moglie. Eccola, dunque, la bella famiglia della Genesi: incesto, poligamia, prostituzione, adulterio. La nostra società frammentata ed alla deriva ha bisogno della ventata di moralità che viene da questo libro e dei periodici rimbrotti delle autorità religiose che su questo libro fondano il loro potere e la loro autorità.