Questo mondo è atomi e vuoto, un infinito meccanismo che nulla sa degli individui che travolge ad ogni istante, senza che la vita di un essere umano valga più di quella di un insetto. Una trama di processi chimici e fisici, in cui la vita compare come fenomeno tra gli altri, e per di più come fatto violento; in cui ogni essere deve sopprimere altri esseri per sopravvivere.
Poiché un simile universo ci insegna che nulla siamo, vivere consapevolmente è questo: sapere che nulla siamo. Saperlo davvero. Essere un punto provvisorio di incontro di processi che ci trascendono.
Oppure.
Questo mondo è atomi e vuoto. Processi ciechi che travolgono in ogni istante le vite. Ma: la vita ha valore. Non posso accettare che un essere muoia. Non posso accettare un mondo che sopprime in ogni istante ciò che ha valore. Mi ribello al mondo in nome del valore di questo essere qui – di questo bambino o di questo fiore che domani sarà già appassito. Esigo un mondo altro. E so che non c’è, ma aderisco ad esso, vivo in questo mondo come uno che appartiene a un mondo altro assente – un mondo stupito d’erba e d’innocenza.
È possibile che siano una sola visione? Amare la necessità, dice Simone Weil. La più difficile forma di amore. Amare ciò che è il contrario dell’amore.