Poi c’è un altro fenomeno, quando noi vediamo quei rifiuti buttati per
fenomeno, io non sono razzista, li individuo come extracomunitari
sinceramente, che purtroppo la mattina calano in tutti i quartieri
della città, non è che ce l’hanno col Libertà, in tutti i quartieri
della città, rovistano tutti i cassonetti e mica gli interessa cosa
sta a terra. Io ho pregato il Sindaco comunque di fare un’ordinanza ad
hoc per multarli, ma stavo configurando, veniva forse da
un’esperienza mia professionale, di configurare eventualmente anche un
illecito penale al fine di consentire alle Forze dell’Ordine di
provvedere in tal senso, denunziare a piede libero comunque un arresto
in flagranza, perché stiamo configurando il furto aggravato di
rifiuto, che nel momento in cui il cittadino conferisce nel cassonetto
diventa di proprietà dell’AMIU, quindi se io vado a prendere il
rifiuto è come se mi rubassero il rifiuto. Lo so che sembra ridicolo,
però è un escamotage giuridico per fronteggiare questo problema, che è
un problema veramente serio sul punto.
Il furto aggravato di rifiuto
Gianfranco Grandaliano, presidente dell’AMIU (municipalizzata per la raccolta dei rifiuti) di Bari, durante un consiglio comunale monotematico dello scorso dicembre (testo riportato nel suo profilo Facebook):
Proviamo a seguire la logica di questo ragionamento. Il furto aggravato di rifiuto è una cosa ridicola, che non sta né in cielo né in terra. Grandaliano lo sa, e lo ammette. Bisogna però inventarsi questa cosa ridicola come escamotage per mandare in galera alcune persone, che guarda caso sono extracomunitarie (i Rom sono per lo più cittadini italiani o comunitari, ma sono sottigliezze inutili: l’aggettivo extracomunitario indica ormai chiunque sia spiacevolmente diverso). Questo, in un paese in cui la classe politica sta riflettendo sull’escamotage da trovare per non mandare in galera un potente truffatore ed evasore fiscale, che è stato per molto tempo capo del governo. Siamo un paese in cui ci si inventa cose ridicole (l’agibilità politica) per non mandare in galera i potenti, anche se sono dei delinquenti, ed in cui ci si inventa cose ancora più ridicole (il furto aggravato di rifiuti) per mandare in galera i deboli, anche se non hanno compiuto alcun reato.
La cosa che più colpisce, nel presidente di una azienda che si occupa di ambiente, è la mancanza di percezione ampia del fenomeno. I Rom e gli africani che rovistano nei cassonetti lasciano della sporcizia. Questo vede il cittadino, che si indigna. Uno che abbia un po’ più di consapevolezza vedrebbe altro. Vedrebbe che rovistando nei cassonetti, quelle persone tirano fuori cose che possono essere riciclate e riutilizzate. Cioè: trasformano il rifiuto indifferenziato in una risorsa. E in questo modo rendono alla comunità un servizio per il quale bisognerebbe ringraziarli.