Condannarsi a essere senza storia
Pur essendo preparati al peggio, non si può fare a meno di deprimersi leggendo, nei Materiali per il dibattito pubblico sulle Nuove Indicazioni per la scuola dell’infanzia e il primo ciclo di istruzione che il governo ha diffuso, l’affermazione che “Solo l‘Occidente conosce la Storia” con la quale si apre la sezione dedicata, appunto, all’insegnamento della storia. Sia chiaro: da questo governo non ci si aspettava nulla di meglio, ma è davvero triste dover constatare che nel terzo decennio del secondo millennio si sia ancora a questo punto.
Non c’è una sola riga delle pagine dedicate alla questione che non appaia viziata da superficialità e pigrizia intellettuale, due cose che la scuola dovrebbe combattere più di qualsiasi altra. Naturalmente non negano, gli esperti guidati da Galli della Loggia, che anche qualche altro popolo abbia raccontato gli eventi mettendoli in successione, ma solo l’Occidente, assicurano, ha creato la Storia con la maiuscola, riuscendo a pensare i fatti “nella loro origine, nei loro nessi, nelle loro conseguenze”. Che è come dire che solo l’Occidente possiede la ragione, se ragione è cogliere i nessi di causa ed effetto.
Raccontiamo agli esperti una storia.