Sotto al ponte ci son tre bombe e due ragazzi passano parlando ad alta voce uno dice di Marx, l'altro dei Van Halen e non vedono il lupo né le bombe. Sotto al ponte ci son tre bombe mio-tu che al fianco m'inesisti, lascia stare per l'amore c'è tempo, ascolta adesso sotto al ponte i due parlano poi uno dei due prende la chitarra e suona One dei Metallica e l'altro ascolta, e gli piace ed è quasi felice, e non sa del lupo né delle bombe. Sotto al ponte si siedono, uno tira fuori una cartina e si fa una canna, l'altro lo guarda, guardare è la cosa che sa fare meglio, guarda in silenzio senza pensare a niente, assiste, per così dire, senza che il suo assistere diventi testimonianza: e ignora, soprattutto, le bombe e il lupo. Sotto al ponte il ragazzo della canna ribadisce la sua tesi che l'heavy metal è l'unica vera rivoluzione e il marxismo è roba morta e sepolta ed ha quel suo sorriso malizioso che l'altro un po' gli invidia, indeciso se dirlo borghese o proletario al di qua o al di là della barricata: non si preoccupa delle bombe, né del lupo. Sotto al ponte ci son tre bombe la deriva del tempo ha fatto il suo lavoro - e da noi trarrà singhiozzi e rabbia ma non pensiamoci ora, mia cara - il ragazzo passa quasi correndo si vede che la sua vita è altrove l'altro gli dice che i pick-up della Fender sono i migliori, è una cosa tra loro due, e l'altro ride, alza le braccia e si dà alla corrente Sotto al ponte ci son tre bombe e una chitarra con le corde spezzate che un lupo custodisce come un cucciolo. Usciamo fuori dalla tribù, amore mio che m'inesisti accanto.