Giuliano Volpe |
Facciamo che tu sei un filologo. Un filologo bravo, non uno così così. Uno che ha letto un sacco di libri e ne ha scritti una decina. Libri importanti, adottati all’università. Mettiamo che l’università della città in cui vivi bandisce un posto da docente a contratto per l’insegnamento di filologia. Che bello, pensi. Cioè: si tratta di lavorare gratis – si sa che i docenti a contratto lavorano gratis o per due soldi -, ma puoi insegnare le cose che sai, ed insegnare è bello. Poi però leggi il bando e non credi ai tuoi occhi. Anche se hai scritto una decina di libri, non puoi partecipare, perché il bando è riservato ad un gruppo estremamente ristretto di persone: i docenti di un liceo della provincia.
Sembra l’inizio di un racconto surreale, ed invece è quello che accade all’università di Foggia. La quale ha bisogno di docenti di filologia, di storia del cinema e di informatica per la letteratura, ma non li cerca, come sarebbe logico, tra gli studiosi di queste discipline, ma, rispettivamente, tra i docenti del liceo “Roncalli” di Manfredonia, del liceo “Majorana” di Guidonia e dell’istituto “Don Milani” di Acquaviva delle Fonti.
Una cosa così singolare non ha che due possibili spiegazioni. La prima è che all’università di Foggia sono semplicemente impazziti. Non occorre essere particolarmente perspicaci per capire che più è ampio il numero di persone che partecipano ad una selezione, più è facile selezionare persone che valgono. L’università di Foggia invece va a cercare i suoi docenti in tre sole scuole secondarie, escludendo dalla selezione tutti quelli che insegnano in altre scuole, o non insegnano, o collaborano con l’università. Persone cui viene negato il diritto di partecipare ad una selezione pubblica.
D’altra parte, come fa l’università di Foggia ad essere sicura che al “Roncalli” vi siano dei bravissimi filologi ed al “Majorana” degli esperti di storia del cinema? Non è che si trovano in tutte le scuole figure in possesso di una così alta qualificazione professionale. E che succede se non se ne trova nessuno? Si fa un altro bando, indirizzato al liceo “Paperino” di Rocca Cannuccia? E poi ancora un altro, ed un altro ancora, fino a quando – dopo un anno, magari – per pura fortuna ci si imbatte in una scuola in cui esistono le figure richieste?
La seconda spiegazione possibile è che in realtà l’Università, facendo quei bandi, è andata sul sicuro. Ha indirizzato il bando al liceo “Roncalli” perché sa che lì c’è un docente che potrà insegnare la disciplina. O meglio: che dovrà insegnare la disciplina. Un bando ad personam. Se le cose stessero così, l’agire dell’università non sarebbe una follia. Sarebbe una porcata.
Ho chiesto conto della cosa a Giuliano Volpe, magnifico rettore uscente. Mi ha risposto che le convenzioni con altri enti pubblici – nel caso specifico le scuole – sono l’unico modo per avere docenti a contratto a titolo gratuito, in seguito alla legge Gelmini. Ora, sorvolando sulla vergogna di non pagare nemmeno il caffè o la benzina a professionisti che sono essenziali per il funzionamento dell’università, la legge Gelmini non dice proprio questo. Dice che “Le università, anche sulla base di specifiche convenzioni con gli enti pubblici di ricerca di cui all’articolo 8 del regolamento di cui al decreto del Presidente del Consiglio dei ministri 30 dicembre 1993, possono stipulare contratti della durata di un anno accademico” (articolo 23, comma 1). Dunque: le università possono stipulare contratti anche sulla base di convenzioni con enti pubblici; il che non vuol dire che devono necessariamente farlo. E quali sono poi questi enti pubblici? Il Regolameno citato dalla legge Gelmini rimanda a sua volta alla legge 20 marzo 1975, n. 70, che ha in allegato una tabella che elenca questi enti pubblici ed istituzioni di ricerca. Tra gli altri: l’Accademia dei Lincei, il Centro Sperimentale di Cinematografia, l’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare. Insomma, non proprio il liceo di provincia. Perché allora l’università di Foggia cerca docenti di filologia non all’Accademia dei Lincei, ma al liceo “Roncalli” di Manfredonia, e docenti di cinematografia non al Centro Sperimentale di Cinematografia, ma al liceo “Majorana” di Guidonia? Si dirà: ma uno dell’Accademia dei Lincei non viene a Foggia a insegnare gratis, e nemmeno uno del Centro Sperimentale di Cinematografia. Verissimo. Ma cosa fa pensare che possa e voglia venire ad insegnare gratis a Foggia, invece, uno che insegna al “Majorana” di Guidonia?
Qui i tre bandi:
http://www.lettere.unifg.it/news/bando/AVVISO-DI-SELEZIONE/6493/
http://www.lettere.unifg.it/news/bando/AVVISO-DI-SELEZIONE/6494/
http://www.lettere.unifg.it/news/bando/AVVISO-DI-SELEZIONE/6495/