“L’individuo è cosciente della vanità delle aspirazioni e degli obiettivi umani e, per contro, riconosce l’impronta sublime e l’ordine ammirabile che si manifestano tanto nella natura quanto nel mondo del pensiero. L’esistenza individuale gli là l’impressione di una prigione e vuol vivere nella piena conoscenza di tutto ciò che è, nella sua unità universale e nel suo senso profondo. Già nei primi stati dell’evoluzione della religione (per esempio in parecchi salmi di David e in qualche Profeta), si trovano i primi indizi della religione cosmica; ma gli elementi di questa religione sono più forti nel buddhismo, come abbiamo imparato in particolare dagli scritti ammirabili di Schopenhauer.”*
– Direi che c’è tutto, qui.
– Tutto? Cosa?
– Il trascendimento. Quello che chiamo, anzi, attraversamento.
– E che ti sembra dell’ordine ammirabile?
– Che intendi?
– Intendo l’ophiocordyceps unilateralis.
– A suo modo è mirabile.
– A condizione di non essere una formica. A meno che tu non voglia dire che la formica attraversa il suo ego.
– Nemmeno io vedo una impronta sublime. Ma sento la necessità dell’attraversamento.
– Che sarà verso il radicale non senso delle cose, immagino.
– Fihi ma fihi.
– E la formica?
* Einstein, Come io vedo il mondo, Newton Compton.