“Questa è la scuola”, dice la ragazza nigeriana al figlio. Si chiama Destiny, il bambino. Avrà un anno, sta cominciando a parlare, e guarda il mondo con occhi grandi. L’autobus è fermo davanti alla scuola elementare, imbottigliato nel traffico. “Questa è la scuola. Quando ti fai grande tu vai a scuola. La scuola è buona”, dice la ragazza nigeriana al figlio.
Cinque minuti dopo sono davanti alla scuola in cui insegno. I ragazzi sono tutti nel piazzale, anche se è tempo di entrare. Non entrano. E’ sciopero.
Faccio per entrare. Una delle due porte è sbarrata dalla saracinesca. “Che succede?”, chiedo. “Ci buttano le uova”. Dentro il fetore di uova marce è insopportabile.
Ci buttano le uova.
La scuola è buona.