Mastrojanni chiede di parlare

Sto studiando gli atti della Costituente, per approfondire la visione che i Padri e le (poche) Madri costituenti avevano della scuola. Importante è la seduta di giovedì 13 marzo del ’47, sulla disposizioni generali. Seduta che comincia con una dichiarazione di Ottavio Mastrojanni, esponente siciliano del Fronte Liberale Democratico dell’Uomo Qualunque, che ho riletto non meno di cinque volte, nel tentativo vano di capirci qualcosa; alla sesta lettura m’è scappato da ridere.

Ieri l’onorevole Ruini, durante la sua analitica relazione sulle critiche al progetto di Costituzione avevano apportato i vari oratori, mi ha attribuito il fatto di avere elogiato la Costituzione, e anzi l’onorevole Ruini ha riportato testualmente alcune parole che io avevo premesso in senso elogiativo. Egli infatti ha detto che io avrei, elogiando la Costituzione, rilevato che essa è coerente, che ha uno stile impeccabile e altri attributi che in questo momento mi sfuggono. Desidero precisare che è vero che ho rilevato nel progetto di Costituzione uno stile coerente, e ho rilevato che esso non è il risultato di compromesso, ma ho rilevato altresì che è la elaborazione meditata di un programma particolaristico e che in questo stile e in questa coerenza identificavo gli obiettivi particolaristici che la Costituzione si è prefissa di raggiungere, finalizzando le libertà e subordinando le stesse alla realizzazione dei fini economici e sociali che costituiscono la parte essenziale della Costituzione.
Questo intendevo dire perché non abbia a presumersi che abbia voluto elogiare la Costituzione per elogiarla.

Author: Antonio Vigilante

antoniovigilante@autistici.org

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