Ripartiamo dall’ultimo romanzo di Francesca Melandri

Credo che mio nonno fosse un uomo buono. Lo ricordo fragile, alle prese con i nostri quaderni delle elementari, sui quali si affaticava per imparare a leggere e scrivere. Perché mio nonno era analfabeta. Orfano, era cresciuto per strada, fino a quando lo Stato non si era accorto di lui e gli aveva messo una divisa addosso per mandarlo ad uccidere gente che non conosceva in terre di cui non aveva nemmeno mai sentito parlare. Ne tornò con una croce di ferro, una campana indiana e notti piene di incubi, tutte le volte che gli capitava di vedere un film di guerra.Mio nonno - sì, quell'uomo buono - era fascista e razzista. Esaltava Mussolini e odiava i neri. Gli africani. Non gli indiani: quelli erano buoni. In India era stato prigioniero degli inglesi, credo trattato con umanità sia dagli inglesi che dagli indiani. Diceva che lo Stato gli aveva rubato la giovinezza. Gli sfuggiva che quello Stato che gli aveva rubato la giovinezza era Mussolini.Ho ripensato spesso a mio nonno leggendo Sangue giusto di Francesca Melandri (Rizzoli). Un romanzo che comincia in un modo che sembra bizzarro, ma che man mano che si procede nella lettura appare plausibile, al punto che ci si chiede perché non ci abbiamo pensato prima. E' la storia di un giovane etiope che un giorno bussa alla porta di una buona famiglia romana con un annuncio sconcertante: lo straniero in realtà straniero non è, ha il "sangue giusto" italiano. Perché il patriarca della famiglia, Attilio Profeti, ha fatto la guerra in Etiopia, e lì ha avuto una donna, e dalla donna ha avuto un figlio che a sua volta ha avuto un figlio. Come chissà quanti dei nostri nonni.Il libro è un viaggio nelle due Italie, quella fascista di ieri e quella di oggi, difficile anche da definire. Un viaggio nell'orrore dell'iprite e dei lanciafiamme, ieri, e dei CIE oggi, ma anche e soprattutto un viaggio nell'assurdo, anzi nel grottesco. Grottesca è l'Italia fascista, con il capovolgimento sistematico di tutto ciò che è razionale, sensato, vero, con la menzogna e la mistificazione eretti a sistema, con l'epos ridicolo di un popolo rozzo ed ignorante che ha la pretesa di civilizzarne un altro. Grottesca è l'Italia berlusconiana e post-berlusconiana, l'Italia antimusulmana che però accoglie con tutti gli onori Gheddafi, consentendogli anche di tenere una lezione sul Corano a cinquecento ragazze scelte da una agenzia di escort, con la benedizione di quelli che si abbarbicano al crocifisso per esorcizzare la paura del diverso. Un'Italia che intristisce, e che tuttavia è anche migliore di quella reale: perché nel romanzo un parlamentare forzista ha uno scatto di dignità e si dimette per non dover avallare la posizione di Berlusconi nel caso Ruby. "Nella realtà il 5 aprile 2011, quando al Parlamento italiano fu chiesto di avallare o respingere la tesi difensiva di Silvio Berlusconi sull'episodio della prostituta minorenne, i deputati della maggioranza di governo votarono a favore all'unanimità e nessuno di loro si dimise da parlamentare", scrive Francesca Melandri[…]

Il grido della Natura

Con l'associazione radicale antispecista Parte in Causa ho pubblicato Il grido della Natura di John Oswald. Un lavoro che fa parte di uno studio più ampio, che non so quando e se vedrà la luce, sull'etica del non umano nel Settecento.“Ci cibiamo di carcasse senza rimorso perché gli spasmi mortali della creatura scannata sono lontani dai nostri occhi, perché i suoi lamenti non feriscono le nostre orecchie, perché le sue urla agonizzanti non affondano nella nostra anima: ma se fossimo costretti ad assassinare con le nostre mani gli animali che mangiamo, chi tra noi getterebbe via, con disgusto, il coltello e, piuttosto che macchiarsi le mani assassinando un agnellino, acconsentirebbe a rinunciare per sempre al pasto preferito?”Il grido della Natura è uscito nel 1791; solo due anni dopo l’autore, lo scozzese John Oswald, morirà combattendo in Francia per difendere gli ideali rivoluzionari. La sua riflessione, influenzata da Rousseau ma anche dalla conoscenza diretta della cultura indiana, anticipa i temi più vivi dell’attuale antispecismo. La rivendicazione dei diritti umani (degli sfruttati, delle donne, dei neri) e la richiesta di un nuovo rispetto verso la vita non umana sono momenti di un unico movimento di liberazione che è anche una riscoperta della nostra natura più autentica.Il testo di Oswald è accompagnato da un mio ampio saggio introduttivo.Il libro è già disponibile in ebook e sarà presto disponibile anche in versione cartacea.

Dio vuole che Salvini sia ministro

Molti cattolici sono scandalizzati dalla ostentazione del Vangelo e del rosario da parte di Salvini. Per chi considera il cristianesimo, anche nella sua versione cattolica, la religione che sta dalla parte degli ultimi, dei poveri e degli emarginati, si tratta di una strumentalizzazione che tradisce l’essenza del messaggio evangelico. Ma è davvero così? Il cristianesimo, anche nella sua versione cattolica, è la religione dell’amore? Chi lo crede sembra aver dimenticato che fin dalla sua affermazione politica, nel quarto secolo dopo Cristo, il cristianesimo ha praticato la soppressione sistematica di chiunque venisse percepito come avversario, a cominciare dai pagani, uccisi barbaramente (come Ipazia) mentre i loro templi venivano demoliti con uno zelo iconoclasta che nei nostri tempi appartiene solo allo Stato Islamico. La storia dell’Europa cristiana è attraversata da una scia di sangue che, con la scoperta dell’America, ha attraversato l’oceano.Una cosa indubbiamente affascinante delle religioni, e segnatamente della religione cristiana, è che ognuno può trovarvi quello che vuole. Il pacifista vi trova la pace e l’amore, il guerrafondaio l’odio, la conquista e lo sterminio; l’anarchico la ribellione all’autorità, l’autoritario al contrario l’obbedienza e la gerarchia, e così via. Si spiega così come dal tronco della Bibbia e del Vangelo siano sorti rami così diversi: il pacifismo degli anabattisti e dei quaccheri ma anche le crociate, l’Inquisizione, il suprematismo bianco. Bisogna purtroppo osservare anche che il pacifismo è una posizione minoritaria e fortemente contrastata dalle maggiori confessioni cristiane, fino a tempi molto recenti (si pensi al processo contro don Milani).Ognuno può trovarvi quello che vuole, ho detto. Una usanza antica ancora abbastanza diffusa tra i credenti è quella di aprire la Bibbia a caso per cercare risposte riguardanti la propria situazione. La Bibbia viene interrogata come una sorta di I Ching. Proviamo ad aprirla anche noi a caso, ed interroghiamola su Salvini.Ecco: Giobbe, capitolo 9. Siamo lontani dal Vangelo, nel cuore della Bibbia più filosofica, quella dei כתובים, che noi chiamiamo libri sapienziali.Trovo che quello di Giobbe sia il libro più profondo della Bibbia. Ed anche il più attuale. Conoscete la storia: Giobbe se la passa bene, ha soldi, pecore, cammelli e figli in abbondanza, ed è un uomo pio. Ma Dio e Satana fanno una scommessa. Giobbe è pio, dice Satana, perché le cose gli vanno bene. Che succederebbe se avesse delle disgrazie? Continuerebbe ad essere pio, o bestemmierebbe? Dio accetta la scommessa, o meglio l’esperimento, che è del massimo interesse anche per noi. Satana potrà rovesciare su Giobbe qualsiasi flagello, per vedere l’effetto che fa. Si potrebbe osservare che essendo Dio onnisciente l’esperimento era inutile e la scommessa poco onesta, ma sono sottigliezze teologiche di cui non è il caso di occuparsi qui. Giobbe perde tutto, a cominciare dalle bestie, che probabilmente erano le sue cose più preziose. Quando sono morti tutti, figli compresi (ma sopravvive la moglie, e non è escluso che Satana la annoverasse tra i flagelli), Giobbe si rade il capo e, rassegnato, benedice il nome di Dio. Stremati dalla fatica, per secoli i cristiani devono[…]